Aleix Espargaro ha ottenuto la miglior prestazione al termine della classifica combinata dei tempi delle sessioni di prove libere che si sono svolte oggi pomeriggio presso il Circuit de Barcelona-Catalunya, sede del GP Spagna, ottavo appuntamento iridato della stagione 2022 del Motomondiale. Il pilota iberico ha fermato il cronometro sull'1:39.402 nell'arco del turno pomeridiano issandosi all'apice della graduatoria con un discreto margine sul resto della concorrenza. Alle sue spalle ha chiuso il suo compagno di squadra Maverick Vinales con un distacco di ben 388 millesimi.
Le prestazioni dei due piloti dell'Aprilia denotano quanto sia competitiva la RS-GP presso il Circuit de Barcelona-Catalunya. Il tracciato spagnolo è costituito da curve veloci, a media velocità di percorrenza e chicane veloci. Tipologie di curve a medio e ampio raggio che evidenziano la stabilità della moto della Casa di Noale, molto precisa in inserimento all'avantreno e con un retrotreno stabile grazie al grip meccanico generato per l'ottimo utilizzo delle coperture in termini di finestra di utilizzo delle temperature. La velocità della RS-GP nelle curve a media e alta velocità di percorrenza consente ai piloti di parzializzare prima l'acceleratore in uscita guadagnando tempo una volta superato il punto di corda.
Aleix Espargaro ha ottenuto i migliori riscontri cronometrici in tutti e quattro i settori, denotando come l'Aprilia spicchi non in un tratto specifico del tracciato catalano, ma su tutta la percorrenza del giro. Alle spalle delle moto della Casa di Noale vi è la Ducati Gresini Team di Enea Bastianini. Il pilota italiano si è focalizzato anche sulla simulazione del passo gara, testando i pneumatici medi nel corso del turno mattutino e quelli duri nel corso di quello pomeridiano. Il campione del mondo Moto2 2020 scioglierà le riserve su quale tipologia di mescolare utilizzare in gara domani nelle PL3 e PL4, anche se ha ricevuto feedback migliori con le coperture medie.
Quarto tempo per Francesco Bagnaia, che ha preceduto di appena 39 millesimi Jorge Martin. Il pilota della Ducati ufficiale ha svolto il consueto programma di lavoro incentrato sulla ricerca del miglior set-up con un focus più dedicato alla simulazione del passo gara che al giro secco in ottica qualifica. Va comunque sottolineato come il distacco dal leader del venerdì sia quasi di sei decimi, un delta cronometrico che denota come la RS-GP sia un passo avanti per il momento, pur rispetto alla Desmosedici GP-22 che nelle ultime tre gare è parsa la moto più veloce. Buona prestazione per lo spagnolo della Ducati Pramac Racing, reduce da un periodo poco brillante.
Sussulto della KTM Factory Team nell'arco delle prove libere odierne, con Brad Binder si è issato in sesta posizione a pochi centesimi di secondo dal trittico ducatista che lo precede. Dopo un avvio stagionale decisamente brillante con un primo e un secondo posto rispettivamente al Mandalika International Street Circuit e al Losail International Circuit, la competitività della RC16 è decresciuta. La moto austriaca è stata afflitta da una carenza di aderenza al retrotreno, con più di una problematica in fase di frenata ma soprattutto in accelerazione.
Settima posizione per Jack Miller, atteso a un fine di riscatto dopo l'anonimo weekend del Mugello. L'australiano della Ducati ufficiale ha preceduto Alex Rins e Fabio Quartararo, rispettivamente ottavo e nono. Il pilota della Suzuki non è riuscito a migliorare nelle PL2 il crono ottenuto nelle PL1, indice di come, nonostante la progressiva gommatura del tracciato tra le due sessioni, la GSX-RR non sia sugli stessi livelli di competitività mostrati ad inizio annata, con uno sviluppo tecnico condizionato dal fatto che alla fine della stagione la Suzuki abbandonerà la classe regina del Motomondiale.
Attardata per il momento la Yamaha, con il campione del mondo più indietro di quanto ci si aspettasse, dato che le caratteristiche tecniche della pista spagnola dovrebbero andare in contro alle caratteristiche della YZR-M1 come si è denotato la passata edizione. Tuttavia, l'iridato transalpino ha sottolineato come sia spiccata la mancanza di aderenza su ambedue gli assi, soprattutto al retrotreno dove la moto tende a scivolare in trazione in uscita dalle curve o appena il pilota parzializza il gas. Problematiche evidenziate anche da Franco Morbidelli, che chiude la classifica dei primi dieci.
Continua a non brillare la Honda, con Pol Espargaro undicesimo con la moto ufficiale davanti alla LCR di Taakaki, dodicesimo. Al momento sarebbero i primi piloti a non aver accesso alla Q2 in attesa della terza sessione di prove libere di domani. Fabio Di Giannantonio è tredicesimo, a precedere le due Ducati Mooney VR46 Racing Team di Marco Bezzecchi e Luca Marini, rispettivamente quattordicesimo e quindicesimo. Joan Mir non sembrerebbe ancora in grado di cavare un ragno da un buco dopo due fine settimana consecutivi chiusi con una caduta a Le Mans e Mugello. Il pilota della Suzuki è 16° e fatica nel trovare feeling con la GSX-RR.
Venerdì poco brillante da parte di Johann Zarco, solamente diciassettesimo con la Ducati Pramac Racing. Il transalpino si è messo alle spalle la LCR Honda di Alex Marquez e la KTM Factory Team di Miguel Oliveira, finito in una spirale negativa dopo l'exploit vittorioso di Mandalika. Il lusitano ha preceduto le WithU Yamaha di Darryn Binder e Andrea Dovizioso, in ventesima e ventunesima posizione. L'italiano ha preceduto il connazionale Michele Pirro con la Ducati Aruba.it e la Honda ufficiale di Stefan Bradl, protagonista di una caduta nel turno pomeridiano. Completano la classifica dei tempi le KTM Tech3 di Raul Fernández e Remy Gardner.